Ed eccola qua! Ci tengo veramente a ringraziare di cuore chi mi ha voluto sostenere economicamente in questa, per me, titanica impresa!
In questo spettacolo si parla di umorismo, quella specie di magia che, come un digestivo dell'anima, permette di mandare giù i bocconi amari che la vita ci riserva. In scena Catine intreccia, proprio come se fosse un cesto di vimini, il racconto della sua
vita con quelle di umoristi friulani di ieri e di oggi, come Jacum dai zeis, Gjelindo Titiliti, Meni Ucel e, quota rosa, Anna Maria de
Monte, artisti “popolari”, grandi nella loro umiltà, testimoni di un mondo antico che non esiste più e di cui si sente la mancanza,
assieme a quella satira fresca e spontanea che oggi rischia di soffocare nell'ipocrisia del politicamente corretto. Uno spettacolo
che smonta per sempre il falso stereotipo del friulano che non sa ridere.
